Intervista a Chiara Pascale
Chiara Pascale, classe 1996, originaria di Caserta ma con profonde radici calabresi, best ranking italiano 2.4 e con notevole esperienza internazionale. Chiara a che età hai iniziato a giocare?
Ho iniziato a giocare a tennis a 7 anni, tra Caserta e Diamante. È stato mio padre, calabrese, a trasmettermi questa passione. I miei primi maestri sono stati Pietro Martellotta, al TC Ercole Caserta, e Gennaro Caselli, al TC Diamante.
Il tuo risultato migliore?
Tra i risultati più importanti quello che non dimenticherò mai sono le pre-qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia. Vincendole, ho avuto l’incredibile opportunità di giocare al Foro Italico. È stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. Naturalmente non sono mancati i momenti difficili.
Parliamone…
Tra i 16 e i 19 anni ho affrontato un periodo molto duro, segnato da infortuni continui che sembravano non finire mai ma, nonostante tutto, ho sempre saputo che il tennis avrebbe fatto parte della mia vita, in un modo o nell’altro.
Infatti oggi ti sei data all’insegnamento
Si, oggi sono una maestra nazionale, con esperienza da coach anche all’estero ed ho le idee molto chiare sul mio ruolo. Il mio sogno non è cambiato, si è solo trasformato. Voglio aiutare le ragazze a crescere, a esprimersi, a divertirsi e a sentirsi libere in campo. Voglio essere un coach che non impone, ma che accompagna. Non ti dirò mai ‘devi fare questo’, ma ti aiuterò a capire cosa e perché è importante farlo.
Ora dove lavori e quali sono i tuoi prossimi progetti?
Attualmente insegno a Caserta e lavoro a nuovi progetti ma essendo scaramantica per ora preferisco non svelarli ma presto qualcosa succederà.
Come ti immagini nel 2030?
Come mi immagino nel 2030? Spero di viaggiare tanto, di continuare a vivere il campo con passione e soprattutto di contribuire alla crescita tennistica e personale delle atlete che avrò il privilegio di seguire.
Un messaggio per i giovani tennisti italiani
Credete nel vostro tennis. Non dovete piacere a tutti. Dovete solo stare bene voi, dentro e fuori dal campo.