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Deborah Chiesa, la Lady del tennis italiano

Data Pubblicazione : 16.07.2025

Intervista a Deborah Chiesa

 

Quando Deborah Chiesa entra in campo ha già vinto, al di la del risultato finale. La sua eleganza nelle movenze, la sua classe, il suo aplomb, quello sguardo apparentemente distaccato dalle cose terrene, da moderna vestale. C’è da chiedersi se a Wimbledon dovesse incontrare la Regina d’Inghilterra, chi delle due dovrebbe inchinarsi. Deborah Chiesa, trentina, già 143 WTA, grande determinazione in campo e uno stile innato.

Deborah, fatti conoscere dai nostri amici GTI, Giovani Tennisti Italiani, raccontaci i tuoi inizi;

Ho fatto il primo anno di liceo linguistico pubblico a Trento, mia città natale, ma già dal secondo anno sono dovuta passare ad una scuola paritaria perché facevo troppe assenze a causa del tennis. A sedici anni sono andata ad allenarmi in Liguria, tra Loano e Pietra Ligure, col maestro Marco Boesso ed ho iniziato ad allenarmi anche la mattina, dunque si può dire che da quell’età ho iniziato a giocare in modo un po’ più professionistico;

Quando il tennis ha iniziato a diventare una cosa seria dove sei andata ad allenarti?

Dopo due anni in Liguria sono tornata ad allenarmi vicino casa, a Rovereto, per poter finire al meglio l’anno della maturità e a fine 2016 mi sono trasferita ad Anzio dai fratelli Piccari e si può dire che li la mia carriera abbia avuto una vera e propria impennata. Sono rimasta ad Anzio sei anni, tra alti e bassi e infortuni, poi alla fine del 2022 mi sono trasferita a Milano per circa un anno per poi trasferirmi ulteriormente, questa volta a Torino, dove mi alleno tutt’ora con Tommaso Iozzo e Giulia Gatto Monticone;

Quante ore al giorno ti alleni?

Mi alleno almeno due ore la mattina in campo e un’altra di pomeriggio (non sempre). Per quanto riguarda l’atletica, un altro paio di ore al giorno;

Che racchetta usi?

Uso la Babolat pure Aero;

Che superficie preferisci?

Prediligo la terra perché ci sono cresciuta e ci ho giocato molto di più, ma non disdegno anche le superfici veloci;

Che tipo di giocatrice ti consideri?

Mi considero una contrattaccante, solida da fondo con un buon servizio e ho nel rovescio il mio colpo più naturale;

Cosa hai pensato quando la tua classifica internazionale si è impennata?

E’ stato abbastanza sorprendente, non tanto perché non credessi alle mie capacità, ma più che altro con la rapidità con cui è successo il tutto;

Raccontaci qualche ricordo particolare, qualche emozione legata al tennis;

Sicuramente la qualificazione al Roland Garros nel 2018 e la vittoria in Fed Cup sempre nel 2018 sono ricordi che mi porterò sempre nel cuore;

Ad un certo punto qualche problema fisico ti ha rallentata, è tutto risolto?

Per quanto riguarda i vari infortuni che ho avuto ai piedi sono risolti ed ho imparato a gestirli, per quanto riguarda l’artrite invece è una malattia che tutt’ora ho ma che per fortuna è sotto controllo grazie all’aiuto del mio reumatologo Massimiliano Limonta. In questo preciso momento purtroppo sono ferma per una fastidiosa micro frattura al terzo dito del piede destro.

Oggi dove ti alleni e chi è il tuo coach?

Ora mi alleno alla Sisport di Torino da fine 2023 come dicevo sopra con Tommaso Iozzo e Giulia Gatto Monticone, preparatore atletico Stefano Pucci. Sono seguita sia da Tommaso che da Giulia, mi trovo molto bene con loro. Tommaso è anche psicologo quindi lavoriamo anche sotto quell’aspetto, mentre Giulia essendo una ex giocatrice (donna) di alto livello capisce benissimo le situazioni che attraverso e mi aiuta molto. Purtroppo sabato 5 luglio sono caduta dalle scale e come dicevo mi sono fratturata una falange del terzo dito del piede destro, quindi devo stare almeno due settimane ferma col tutor per far saldare la frattura e poi potrò riprendere.

Dove ti vedi tra 10 anni? In quale veste?

Non saprei dirti dove mi vedo tra 10 anni, mi piacerebbe rimanere nel tennis, così come fare dell’altro e avere una famiglia, è tutto ancora da scoprire;

Deborah che ne pensi di questa iniziativa dei GTI Giovani Tennisti Italiani?

Penso sia un’ottima iniziativa, è sempre interessante leggere interviste a vari personaggi diversi.

Deborah un grande ringraziamento per il tempo che ci hai dedicato, anche a nome di tutti i giovani che ti seguono e un grande in bocca al lupo per il futuro.