Intervista a Isabella Chiarotto
Isabella a settembre inizierai il terzo liceo scientifico, e a che età hai iniziato a giocare a tennis?
Ho iniziato a giocare a tennis all’età di otto anni, dopo aver provato per la prima volta ad un campo estivo. Mi piacque subito ed in pochissimo tempo diventò la mia grande passione;
La tua prima esperienza agonistica?
La mia prima esperienza agonistica l’ho vissuta nel 2021. Avevo appena 12 anni quando giocai il Torneo Giovanile di Monfalcone, volevo mettermi alla prova con persone e situazioni nuove, anche per la curiosità di vedere luoghi diversi dai soliti. Le prime tre partite furono semplici, ma la quarta fu contro un’avversaria con una classifica molto più alta della mia. Fu una sfida combattuta che vinsi lottando punto a punto e in quell’occasione iniziai a conoscere i miei punti di forza. Nella partita successiva non feci neanche un game e persi la semifinale, concludendo questo torneo ricco di emozioni e nuove esperienze a cui ne seguirono molti altri;
Cosa ti piace di più del tennis?
Quello che mi piace di più del tennis è che sono sempre e solo io a decidere come giocare ogni singolo punto, che ogni situazione è diversa dalle precedenti, e che ogni mia scelta influirà sul mio gioco e su quello della mia avversaria, componente ignota che cerco di prevedere. Inoltre è sempre una sfida interessante avvicinare la realtà all’aspettativa di gioco e cercare di capire cosa fare per migliorare e superare i propri limiti;
Isabella quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine?
I miei obiettivi a breve termine sono mettersi alla prova il più possibile giocando partite, anche per mettere a frutto ciò che ho imparato e consolidato durante gli allenamenti e capire come e su cosa lavorare per migliorare il mio gioco e la mia classifica. Alcuni degli obiettivi a lungo termine invece sono affinare la giusta mentalità per affrontare nel modo corretto i diversi momenti della partita e migliorando la costanza del mio gioco;
Cosa rende il tennis uno sport unico dal punto di vista fisico?
Dal punto di vista fisico il tennis è uno sport molto completo poiché si lavora su moli aspetti, per esempio resistenza, velocità, riflessi e coordinazione, sfruttando tutto il corpo e preparando una buona base anche per altri sport. Dal punto di vista mentale, invece, si impara a gestire i diversi momenti della partita e a riconoscere e accettare i propri errori al fine di migliorare. Personalmente lo trovo anche un modo per esprimersi, poiché il mio stile di gioco e il modo in cui mi comporto in campo riflettono la mia personalità e quindi trovo che il tennis mi aiuti nella comprensione di me stessa;
Come concili tennis e scuola?
A mio parere scuola e tennis sono due mondi separati e per me la priorità è l’istruzione. Mi pongo obiettivi alti e grazie ad una buona organizzazione e un metodo di studio efficace molto spesso non ho problemi a conciliare questi due aspetti importanti della mia vita, senza sacrificare nessuno dei due. Secondo me dipende da quanto una persona ci tiene: bisogna trovare il giusto equilibrio e le soluzioni migliori, che possono variare in base ai periodi, puntando a dare sempre il meglio;
Dove ti alleni?
Mi alleno al Tennis Club di Maniago, in provincia di Pordenone, con il maestro Maurizio Tositti a cui devo molto per i miei miglioramenti dentro e fuori dal campo e per la sua pazienza e tenacia nel supportarmi nel raggiungimento dei miei obiettivi, aiutandomi a superare i miei limiti e a farmi crescere anche come persona;
Che consiglio puoi dare ai Giovani Tennisti Italiani che leggono la tua intervista?
Consiglio loro fi fissare obiettivi di personale importanza e dare il massimo per raggiungerli, accettando i propri errori per migliorare da essi, sia tennisticamente che come persona;